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martedì 29 maggio 2018

«GOVERNO DEL CAMBIAMENTO? NO, GRAZIE, CAMBIAMENTO DI GOVERNO!»


Sì, in pratica ci hanno detto questo! E il problema è che la colpa che non è (o non è soltanto) da addebitare al Presidente della Repubblica, il quale si è probabilmente dovuto barcamenare fra le sue prerogative costituzionali, i diktat europei e il mantenimento di un profilo d'imparzialità. E vorrei vedere chiunque di noi a cercare la quadratura del cerchio fra queste tre esigenze abbastanza diverse fra loro.
Con questo, chiaramente, non voglio sminuire la gravità di ciò che è successo, ma solo cercare di scusare il povero Presidente Mattarella, che in queste ore è diventato oggetto di attacchi ignobili, che esulano dal civile confronto fra idee contrapposte per sfociare nelle competenze del codice penale. Che ognuno possa dire quello che vuole è cosa legittima in democrazia, ma che si arrivi a minacciare di morte no; non è né democratico né lecito. Lascia intravedere soltanto una mentalità rozza e violenta. Solidarietà al Presidente Mattarella, dunque, senza se e senza ma. La messa in stato d'accusa? Personalmente, la ritengo una ridicola boutade, ma, se ci sono gli estremi e qualcuno lo farà, si trovi la smoking gun, la prova regina, del tradimento e si proceda secondo la legge. Ma la minaccia e la violenza no.
Fin qui sul Presidente. Il resto va da sé. Checché si pensi, è chiaro che la vicenda del nominando governo Conte è stata una delle più brutte pagine della storia politica italiana. Quello che mi sembra peggio, però, ed è proprio questo il motivo per il quale la ritengo la pagina peggiore della storia politica italiana, è che i veti posti – sì, i veti, perché, attraverso il "nein" al nome di Paolo Savona, si è palesato anche un "nein" a tutto un progetto di cambiamento e, in fin dei conti, un "nein" alla volontà dell'intero popolo italiano – non erano politici come è capitato altre volte, ma di natura pregiudiziale (anche dopo che lo stesso Savona ha parlato chiaro) e dettati da elementi esterni alla Nazione.
E adesso? L'incarico a Cottarelli risolverà veramente le cose? Stando ai si dice e ai preliminari, potremmo pensare che si vada verso una soluzione pasticciata, con la quale alcune delle parti in causa (PD e Compagnucci, essenzialmente) sarebbero soddisfatte. Certo, per affrontare l'eventuale voto ad agosto / settembre (con altra, e migliore, legge elettorale, si speri!) nel caso di mancanza del voto di fiducia, potrebbe essere anche una buona soluzione (dico potrebbe, perché della cosa si hanno forti dubbi, cfr. ad esempio, lo spread che non scende ancora), ma il problema rimane. Non si dice no a un governo nato a fatica da una "maggioranza" creata con un'alchimia artificiale, ma che poteva anche funzionare, soltanto perché non va bene ai burocrati e ai lobbisti di una istituzione, che vuole distruggere l'identità di Stati sovrani, e a Stati sovrani che credono di essere padroni assoluti del resto del mondo.
E, d'altra parte, pensate un po'! C'è anche qualcuno che rimarrebbe fuori dai giochi di potere. E, guarda te, è proprio colui al quale una manciata d'anni fa è stato riconosciuto veramente il potere. Indovinate un po' chi è?

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