Sì, in pratica ci hanno
detto questo! E il problema è che la colpa che non è (o non è soltanto) da
addebitare al Presidente della Repubblica, il quale si è probabilmente dovuto
barcamenare fra le sue prerogative costituzionali, i diktat europei e il
mantenimento di un profilo d'imparzialità. E vorrei vedere chiunque di noi a
cercare la quadratura del cerchio fra queste tre esigenze abbastanza diverse
fra loro.
Con questo, chiaramente,
non voglio sminuire la gravità di ciò che è successo, ma solo cercare di
scusare il povero Presidente Mattarella, che in queste ore è diventato oggetto
di attacchi ignobili, che esulano dal civile confronto fra idee contrapposte
per sfociare nelle competenze del codice penale. Che ognuno possa dire quello
che vuole è cosa legittima in democrazia, ma che si arrivi a minacciare di
morte no; non è né democratico né lecito. Lascia intravedere soltanto una
mentalità rozza e violenta. Solidarietà al Presidente Mattarella, dunque, senza
se e senza ma. La messa in stato d'accusa? Personalmente, la ritengo una
ridicola boutade, ma, se ci sono gli estremi e qualcuno lo farà, si trovi la
smoking gun, la prova regina, del tradimento e si proceda secondo la legge. Ma
la minaccia e la violenza no.
Fin qui sul Presidente.
Il resto va da sé. Checché si pensi, è chiaro che la vicenda del nominando
governo Conte è stata una delle più brutte pagine della storia politica
italiana. Quello che mi sembra peggio, però, ed è proprio questo il motivo per
il quale la ritengo la pagina peggiore della storia politica italiana, è che i
veti posti – sì, i veti, perché, attraverso il "nein" al nome di
Paolo Savona, si è palesato anche un "nein" a tutto un progetto di
cambiamento e, in fin dei conti, un "nein" alla volontà dell'intero
popolo italiano – non erano politici come è capitato altre volte, ma di natura
pregiudiziale (anche dopo che lo stesso Savona ha parlato chiaro) e dettati da
elementi esterni alla Nazione.
E adesso? L'incarico a Cottarelli
risolverà veramente le cose? Stando ai si dice e ai preliminari, potremmo
pensare che si vada verso una soluzione pasticciata, con la quale alcune delle
parti in causa (PD e Compagnucci, essenzialmente) sarebbero soddisfatte. Certo,
per affrontare l'eventuale voto ad agosto / settembre (con altra, e migliore, legge
elettorale, si speri!) nel caso di mancanza del voto di fiducia, potrebbe essere
anche una buona soluzione (dico potrebbe, perché della cosa si hanno forti dubbi, cfr. ad esempio, lo spread che non scende ancora), ma il problema rimane. Non si dice no a un governo
nato a fatica da una "maggioranza" creata con un'alchimia
artificiale, ma che poteva anche funzionare, soltanto perché non va bene ai burocrati
e ai lobbisti di una istituzione, che vuole distruggere l'identità di Stati
sovrani, e a Stati sovrani che credono di essere padroni assoluti del resto del
mondo.
E, d'altra parte, pensate
un po'! C'è anche qualcuno che rimarrebbe fuori dai giochi di potere. E, guarda
te, è proprio colui al quale una manciata d'anni fa è stato riconosciuto
veramente il potere. Indovinate un po' chi è?
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