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lunedì 13 ottobre 2008

Quel grido.


Nella ricorrenza del trentennale dell'elezione al soglio di Pietro del Servo di Dio Giovanni Paolo II (16 ottobre 1978-16 ottobre 2008).

Quel grido: non abbiate paura!
La voce del Cristo sull'acqua.
E un invito ad aprire porte.
E non solo porte, ma finestre pure
e abbattere muri e confini e idee.
Una nuova ventata soffiò.
Un uomo venuto di un Paese lontano
si affacciò sulla Storia e sulle storie.
La sua parola nuova e antica
era destinata a far tremare.
Eppure non era il terremoto:
era il soffio leggero d'una brezza.
E folle di giovani, donne e uomini,
l'udirono. Piacque subito.
Quell'uomo che piegava senza spezzare
per molti era duro e difficile l'udirlo.
Per molti n'era stata scomoda la vicinanza.
Un dì di maggio qualcuno ci provò:
qualcuno sembrò uccidere la speranza
e tutti, sgomenti, lo vedemmo cadere.
Giorni terribili s'affacciaron sul mondo:
la mano dura di Caino colpiva Abele,
la mano d'un gentile aveva di nuovo tacitato il Figlio.
Ma il suo Baluardo era lì.
Totus tuus aveva detto un dì.
E si rialzò. Era il vespro di maggio.
L'aria scura del suo venerdì profumava già:
nella morte c'è già la nuova vita.
Sì, aprite le porte; spalancate le finestre.
La nuova vita è Lui, la Speranza dell'uomo.
E Lui che parla ancora con la voce d'un debole.
Da Nord, da Sud, da Est, da Ovest si leva.
Sì, è Lui che con la speranza dei folli
addita la via della vita.
E' Lui che dal buio delle mille croci quotidiane
addita la speranza della luce del Nuovo Dì.

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